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De minoica lingua

Ci sono frasi che ritornano sempre. Le mie non sono le tue. Eppure certune sono tanto belle e così evocative! Ne leggo sempre di nuove e le scriverò di continuo, facendole vagare nell'etere.

"Parigi è un vero e proprio oceano. Gettatevi la sonda, non ne conoscerete mai la profondità. Provatevi a percorrerlo, a descriverlo; per quanto numerosi e interessati siano gli esploratori di questo mare, s'incontrerà sempre un luogo vergine, un antro sconosciuto, dei fiori, delle perle, dei mostri, qualcosa d'inaudito e dimenticato dai palombari letterari."
(H. de Balzac, Papà Goriot)

"La presunzione, l'invidia, la malignità e l'ingratitudine sono i contrassegni ordinari dell'ignoranza."
(lo so che ci aspetta Oscar Wilde, ma questa frase è di Girolamo Brusoni, libertino italiano del '600, ne "La gondola a tre remi")

"L'uomo è un bipede implume dotato di anima."
(Voltaire, Candido)

E io a lui: "I' mi son un, che quando / amor mi spira, noto, e a quel modo / ch'e' ditta dentro vo significando". / "O frate, issa vegg'io" diss'elli "il nodo / che 'l notaro e Guittone e me ritenne / di qua dal Dolce Stil Novo ch'i' odo! / [...]"
(e chi se non Dante, chiaccherando con Bonagiunta, al Purgatorio)