Linearemilia
De minoica lingua
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De minoica lingua

Di cosa mi occupo, adesso?

Ho a lungo discusso con un mio amico sul valore del significato del costrutto "occuparsi di qcs". Significa che "si studia qcs" o che semplicemente "ci si è addentro tanto da poterne parlare"? Non abbiamo saputo dare una risposta convincente.
Io mi occupo, dunque, di Lineare A. Se devo essere sincera, fin dalla prima pagina introduttiva della grammatica greca, al liceo, le due Lineari mi hanno trafitto il cervello. All'epoca, a proposito di balbettamenti infantili, pronunciavo Chadwick come "keduich" o qualcosa di simile. E la professoressa non mi ha mai corretto!!
Mi occupo di una scrittura sillabica cretese che ha incasinato la testa degli studiosi di mezzo mondo, da Città del Capo alla Bulgaria. La Lineare B, sua presunta discendente, è stata decifrata, con un vero tocco galante da maestro, dal bell'uomo che ho messo in copertina nel mio sito: Michael Ventris. Raro che un bravo studioso sia anche bello. Infatti, Dio, essendosi reso conto di avere dato troppo ad uno dei suoi figli, lo fece sbandare in macchina lo stesso anno in cui la decifrazione della Lineare B divenne famosa: il 1956. Ventris morì. Peccato. Uno dei tanti che non doveva essere nato come noi tutti: corruttibile.
Ad ogni modo, dopo che Ventris disse al mondo che la Lineare B non c'entrava niente con Creta ma era greco miceneo, l'orizzonte accademico fu preso dal panico, abituato a considerare la Lineare A e la B come due stupide gemelline balbuzzienti. Se quest'uomo aveva dato un'identità alla Lineare B, egli aveva anche separato le gemelle,........che ne sarebbe stato della più antica Lineare A? Cos'era questa scrittura? Che cavolo voleva significare? Che lingua trascriveva? Per chi non ha mai pensato che scrittura non fa rima con lingua, basta un semplice esempio ad illuminare: l'inglese, lingua anglo-sassone, è scritto mediante il sistema di consonanti + vocali affinato dai latini. Scrittura latina, dunque, ma lingua inglese! E così anche scrittura latina, ma lingua francese,....etc etc.
Dicevamo: come gestire allora la Lineare A, rimasta adesso tremendamente sull'orlo della solitudine depressiva?
Dopo lo stupore iniziale, gli studiosi più intraprendenti si misero al lavoro: analisi di testi a raffica, teorie,...sogni,.... quale balbettamento! Un bel giorno qualcuno, improvvisamente illuminato da un riflesso di luce divina, disse: la Lineare A trascrive una lingua Luvia (Anatolia meridionale).....sì Luvio, è Luvio, è Luvio.......
Luvio?, rispose un altro.....mah, non ti pare che sia più simile all'ittita cuneiforme?
Giàààààà.......ittita, ittita ittita....
E mentre questo gruppo aveva trovato la chiave e festeggiava con canti e balli di notevole chiassosità, spuntò dal nulla (come Filippo Argenti dalla pozza paludosa attenta alla vita di Dante) un nuovo studioso che disse sprezzante:
-Mi meraviglia la vostra soluzione e mi repelle! Non capite che quella lì è una lingua semitica? Tipo l'ebraico, tipo l'ugaritico, tipo il cananeo,......
I festaioli, nel bel mezzo di un rondò, pieni di disappunto perchè quel tizio gli stava rovinando la festa, storsero la bocca. "Ma come osa?". Il bisbiglio di disappunto solleticava le bocche di tutti. Il tizio, intanto, guardava gli altri di sbieco.
Uno dei festaioli finalmente disse: - Come ti viene in mente una cosa simile?
Resosi subito conto, però, di avere detto una cosa estremamente prevedibile, per non subire il linciaggio festaiolo, si ritirò pieno d'onta.
Il tizio sogghignò: - Voi, stupidi arringatori di plebaglie avvizzite! Abbiate almeno la dignità di farvi da parte: ho io la soluzione della Lineare A!
Nella città accademica, il popolo si scisse letteralmente in due. I più saggi erano  morti o, pur sapendo per chi parteggiare, facevano le viste di sperticarsi per l'opposta fazione.
Furono anni di piombo e nessuno venne davvero a capo della Lineare A, che secondo me se la rideva. E nessuno, in fin dei conti, aveva seriamente preso in considerazione che una lingua, innanzitutto, è una lingua: non può appartenere se non al popolo che l'ha parlata.
Le decadi successive, insanguinate da queste lotte intestine sull'empio stile "guelfi-ghibellini", decise di mettere fine ai disordini: morti gli agitatori principali, si precedette a nuove elezioni e salì al potere una classe di gente belga, che sapeva il fatto suo. I belgi dissero, nel giorno del loro insediamento al palazzo: -Accademici, i vostri disordini nascono perchè è disordine che sussiste nelle vostre conoscenze! Voi non conoscete la Lineare A, eppure avete sparso sangue e inchiostro per lei. Saremo noi, d'ora in avanti, a fornirnvi tutto quanto la vostra abiezione non ha voluto guardare!
Gli accademici si sentirono improvvisamente protetti da un'ala calda e accogliente e cominciarono a non perdersi una puntata del quotidiano che pubblicava dispacci. Uno dei primi, l'ho letto anche io, diceva: "Checchè se ne dica, la Lineare A è molto più antica di quanto crediate: fate conto che abbia convissuto con il Geroglifico. Possibile, indi, che i due sistemi avessero avuto funzioni diverse."
Giorno dopo giorno, tutti i testi della Lineare A furono studiati, sventrati, scoperti, analizzati, sezionati, cavando da essi tutto quello che era possibile sapere. I belgi avevano fatto davvero molto per rimettere in sesto l'ignoranza dei litigiosi accademici.
Dopo quasi un ventennio al potere, i belgi considerarono gli accademici finalmente pronti per andare da soli.
I primi passi furono cauti: ci si limitava a congetture piene di aspettativa ma senza troppa spavalderia. E soprattutto nessuno più osava dire: la lingua della Lineare A è....
Si sapeva che si rischiava il carcere fino al resto dei propri giorni!
Tuttavia, come spesso accade nelle famiglie, in cui uno dei figli alza improvvisamente la cresta facendosi salutari beffe dei precetti dei genitori, tra gli accademici un bel giorno un tizio disse: - Eppure è tanto tempo che qualcuno non prova a capirne di più, a ...decifrare...(SI' DISSE PROPRIO QUESTA PAROLE!) la Lineare A! Chissà chi lo sa che lingua sarà......chissà! - e canterellava con gli occhi bassi. Il tipo non si accorse che provocò un brivido nella schiena di tutti gli altri, anzi, con un ghigno malefico e gli occhi fissi nel capo belga, disse: - E se fosse davvero semitico?
I belgi si dimisero e la città fu invasa da una nuova febbre festaiola. Canti e balli.....seppure moderati. Il tipo semitico fondò un piccolo partito. Niente a che vedere con il tizio della sanguinaria guerra, ma ebbe la compiacenza di allearsi con un grosso nome d'oltreoceano, molto ferrato in semitismi.
Altri partiti cominciarono a formarsi, irredentisti, conservatori e progressisti.
 
Ma la Lineare A non lascia entrare nessuno e non perdona. La si dovrebbe trattare con le buone, forse, chiedendole di darci quel che può, senza intromettersi brutalmente spillandole solo quel che noi vogliamo che ella dica.
Dopo tutto, è una signorina e con le signorine ci vuole tatto!            

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Lo so, ci sono altri interpreti delle vicende narrate sopra, ma mi secca caricare ottomila immagini. Questi nonnetti (scherzo) non sono male, comunque.