L’aveva sempre desiderato.
Era sempre stato il suo sogno: cavalcare
per tutto il cortile, ammirata da tutti, guardata con invidioso desiderio.
Ed ora, lo aveva comprato.
Era un cavallino di plastica rossa, sorridente.
Aveva le orecchie più a ciuchino che a cavallino, ora che lo guardava meglio. Aveva delle fantastiche ruote blu sotto le zampe.
E, quando gli saltavi in groppa, quelle ruote potevano portarti ovunque, sotto la spinta dei tuoi saltelli.
In quell’asilo, di questi cavallini
ce n’erano pochi. E se li accaparravano sempre i soliti furbi.
A lei non era mai capitato. Ma quante volte
quel cavallino l’aveva salutata nei suoi sogni. Quante volte avevano fatto lunghe corse, sfrenate passeggiate, ….nei
suoi sogni. Quanto odio provava! Sempre Laura! Sempre Marco! Sempre gli altri! Quando toccherà a me?
Oggi.
Oggi tocca a me.
Oggi e d’ora in poi.
Oggi ne ha comprato uno tutto per sé. Forse
non ha più l’età per saltargli in groppa, ma non ha saputo resistere e quando ha visto che il venditore ambulante vendeva
per pochi soldi quel cavallino rosso, con quel sorriso innamorato e quelle ruote blu,…ha allungato la mano nelle tasche
e ha tirato fuori un paio di banconote.
Stavolta se l’accaparrava lei!
E niente ma, niente se. Niente Laura, Marco
o Giovanna. Stavolta il cavallino l’avrebbe davvero portata in giro.
Arrivò a casa e lo piazzò lì, in salotto.
In bella vista. Esposto come un trofeo, come un oggetto di immenso valore. Esposto come un mandriano mostra il suo vitello
più piccolo. Mostrato come l’anello di fidanzamento d’oro e diamanti.
Quello era il suo posto.
Che meraviglia.
“Adesso sì, giustizia è fatta!”.
Disse così.
Sospirò soddisfatta e si sedette
in poltrona a contemplarlo.